lunedì 26 aprile 2010

Assemblea regionale


"Per chi non c'era e per chi quel giorno lì inseguiva la sua chimera". Così cantava Ivano Fossati un po' di tempo fa. Ed allora per tutti costoro, ma anche per chi c'era ed è andato via troppo presto, per chi c'era e sonnecchiava, per chi c'era ed era impegnato in altre faccende, per chi c'era ed era distratto, per chi c'era e ha dimenticato... insomma per tutti voi, ecco un breve resoconto - semiserio - dell'assemblea regionale del 17 e 18 aprile.
Arriviamo ad Enna alla spicciolata. Chi da qui, chi da lì, chi da su, chi da giù, insomma da ogni dove della Sicilia e ci intruppiamo davanti all'ingresso dell'aula magna della Facoltà di ingegneria per iscriverci e per ritirare il buono pasto per il pranzo della domenica. Qui inizia il gioco delle parti. Saluti, baci, abbracci, "guarda chi c'è...", "ma chi si rivede..."; si formano capanelli guidati dai candidati ai vertici regionali dell'associazione o dai "capi bastone" che "portano" questo o quella candidata. E poi Angelo Mazza, che come un carbonaro d'antan distribuisce ("veni cca che t'ha dari 'nna cosa...") striscette di carta critiche contro i "generali" della regione. Ma ad Anciluzzo possiamo perdonare questo ed altro.
L'inizio, diciamolo, è un po' barboso, con una tavola rotonda dove - forse - si è cercato di fare stare troppe fette di carne e ruote di sasizza su un'unica graticola. Si sa, all'uditorio la palpebra cala dopo 15, 20 minuti e per tenere desta l'attenzione di centinaia di capi per un paio d'ore... ce ne vuole. Comunque, siamo sopravvissuti lo stesso e così a sera, dopo che la nebbia ha coperto Enna facendoci dubitare che fossimo in Sicilia, abbiamo consumato la nostra colazione a sacco, confrontandoci poi sui nomi da votare l'indomani, mentre Antonella (Lupo) passava per i corridoi, inviatandoci ad andare a nanna, ricordando quelle sentinelle medievali che lisciavano le balate dei camminamenti di ronda dei castelli, annunciando con voce chioccia "sono le due e tutto va beneeee". Ma chi cavolo s'immaginava che fossero le due, quando alla fine e dopo l'ennesima cazziata (non è vero, Antonella è stata sempre gentile, ma per licenza poetica viene meglio così...) abbiamo posato la testa sul cuscino gonfiabile ed inguainato le nostre stanche membra dentro un caldo sacco a pelo. Eravamo troppo presi a confrontarci, ad esaminare, a discutere e, perché no?, a babbiare, che alla fine non ci siamo neanche accorti del tempo trascorso.
Domenica sveglia all'alba - soprattutto per chi s'è coricato tardi - e pronti per un nuovo tour de force fino alle sette (avete letto bene) di sera. Eh già, c'era infatti da esaminare ed approvare relazioni varie, bilanci, mozioni, proposte, idee... e soprattutto c'erano da votare ben 13 "posti di potere" lautamente remunerati e prestigiosamente valutati!!! Battaglia campale - ma sempre entro i toni del confronto democratico - tra i candidati, finita addirittura al ballottaggio per gli incaricati L/C e R/S maschili. E poi, come non dimenticare la bella messa officiata dal vescovo di Piazza Armerina o la mezza rivolta della platea quando si è deciso di chiudere con una "sanatoria" l'annosa vicenda Bertocchi? Ma alla fine l'assemblea si è dimostrata molto viva, partecipe e sensibile. E questo è bene. E' questa la democrazia, perché non c'è dubbio che se si fosse votato e deciso in maniera compatta ed organica, qualcuno (Angelo?) avrebbe parlato di maggioranze bulgare e ci saremmo preoccupati...
Come chiudono i Looney Toons: That's all. Il resto, alla prossima assemblea...